Fiaba di Mareva Marchese Dipinti di Andrea
Ferrari Bordogna
Uno
spettacolo di Gualtiero Scola
Con
Francesco
Bossi Francesca
Crotti Giovana Rossoni
Valentina Scala Gualtiero Scola
Il risultato
è un breve spettacolo-concerto che volutamente si rivolge a tutte le fasce
d’età, compresi gli adulti. “La Tartaruga Smeraldina” è una vera e propria
performance e non uno spettacolo di figura: gli interpreti sono direttamente
coinvolti nella narrazione, ma sempre in maniera evocativa, e non
rappresentativa. Oltre al testo, la
storia è affidata al movimento, alla musica, alla luce e a dei semplici teli di
cotone o di seta. La vera protagonista dello spettacolo è l’emozione generata
dal racconto.
Il testo e le
illustrazioni
Così come
per gli artisti direttamente coinvolti nello spettacolo, anche nella scelta del
testo si è pensato di attingere al mondo artistico che ruota intorno al
panorama antroposofico milanese, ed in questo senso la recente pubblicazione
della fiaba “La Tartaruga Smeraldina” è sembrata un segno da non sottovalutare.
La fiaba scritta alcuni anni or sono da Mareva Marchesi è stata da poco
pubblicata da Daelli Edizioni, corredata da numerose illustrazioni ad olio
realizzate appositamente dal pittore
Andrea Ferrari Bordogna.
Il pittore Andrea
Ferrari Bordogna, dopo aver a lungo approfondito il soggetto dei paesaggi
da fiaba, ha accettato con entusiasmo di immergersi nell’atmosfera di Smeraldina.. La sua è una pittura priva di contorni troppo netti, attenta ai
passaggi tonali e all’evocatività, caratterizzata da atmosfere accoglienti,
intime, appena oniriche, rispettose dello sguardo del bambino
Mareva è stata esperta pedagoga, creaatrice di teatro di burattini. Studiosa delle antiche fiabe e autrice di racconti moderni dove i
temi dell’incontro e del rispetto verso il creato si declinano anche
nell’ecologia, nella pratica della coltivazione, nell’alimentazione vegetariana
e nella difesa degli animali. Tutti argomenti che troviamo nella Tartaruga Smeraldina, che racconta di
come la sensibilità di un bambino possa innescare un’amicizia, di come un
alimento, anzi un piatto come il riso e piselli (i “risi e bisi” della tradizione
veneta), possa essere un medicamento, e di come la conoscenza dei cereali dia
all’uomo l’opportunità di sviluppare un maggior rispetto nei confronti del
regno animale.
La creazione
dello spettacolo ha inteso rivolgere un omaggio non solo alla storia narrata,
ma anche al libro stesso ed ai lavori pittorici ad esso dedicati. Parte
integrante dell’allestimento è una mostra delle tele che corredano il libro e…
dalle tele prende vita lo spettacolo.
Lo spettacolo
Lo
spettacolo Intende condurre per mano gli spettatori all’interno di una tela
bianca, di un quadro ancora non dipinto,
di un mondo parzialmente inesplorato, popolato da creature delicate e
sensibili, da note musicali “timide” , da luci soffuse che attingendo colore ed
energia dal pubblico stesso potranno
risvegliarsi e svelare il loro incanto.
…“Dovete sapere che
questa tela già contiene nella sua essenza una
meravigliosa fiaba da raccontare” …“solo accostandosi ad essa con silenzio e
sacralità, la tela potrà lentamente svelare la sua poesia…”
Il racconto
Il racconto
viene narrato e a tratti letto dal libro che è volutamente presente in scena,
l’intera rappresentazione ruota intorno ai rimandi ed alle evocazioni
fantasiose generate dal gioco tra il racconto, i colori e la musica. Non vi è
eccessiva drammatizzazione nelle parole, affinché non si perda mai
quell’aspetto di evocazione che intende accompagnare lo spettatore ma non
imporre mai un rapporto di ascolto
passivo.
La musica
La musica è
presente fin dall’ingresso del pubblico, ma si tratta inizialmente di piccole
note, isolate e poi legate a due a due, a formare dei semplici intervalli. Il
piccolo esperimento, pienamente riuscito, era quello di accogliere gli
spettatori in un clima onirico e silenzioso, evitando la fase rumorosa che
generalmente accompagna i momenti precedenti uno spettacolo, la presenza di
“timide” note è sufficiente a creare fin da subito il clima giusto. La musica
si sviluppa nel corso dello spettacolo trovando l’armonia di due strumenti e
potendo quindi esprimere sonorità più complesse, ma la ricerca è verso la
proposta di semplici suoni, semplici intervalli musicali ai quali poter
fantasiosamente abbinare le proprie emozioni. Anche in questo caso, come per la
drammatizzazione, si è cercato di non offrire sonorità dal “senso”
eccessivamente definito, bensì di mettere in relazione alcune sonorità con le
emozioni trasmesse dal racconto e dalla
luce, lasciando un certo margine di “interpretazione” e “reinterpretazione” da
parte del pubblico, pensando in particolare al gusto musicale dei bambini
ancora totalmente in fase di formazione.
Il movimento
Il movimento
assume un’importanza estremamente rilevante in questo spettacolo che ad una
prima valutazione potrebbe apparire statico. Con forza evocativa e delicatezza
espressiva il movimento narra le azioni senza seguire un copione uguale a sé
stesso: a tratti segue la narrazione, a tratti la anticipa, a volte la danza
rappresenta idealmente un personaggio del racconto, a volte un’azione, altre
un’emozione.
La luce e la
scenografia
L’idea
iniziale che ha caratterizzato il progetto è sempre stata quella di accogliere
il pubblico all’interno di un ambiente
compatto e coinvolgente, che ricreasse in maniera astratta e fantasiosa una
tela pittorica ancora non compiuta e che offrisse la sensazione di essere
completamente “avvolti” dalla rappresentazione. La sala viene completamente
rivestita da lunghi teli di lino e l’illuminazione scenica è posizionata quasi
esclusivamente dietro i tendaggi,
creando una luce diffusa che al pari del racconto, si sviluppa e si intensifica
arricchendosi man mano di
colori e sfumature.
colori e sfumature.
Si ringraziano calorosamente Gandharaj
Manuela Bussolini
e
Serena Sardo
per le fotografie
Piccola scheda
tecnica- richieste:
Lo spettacolo, della durata di 30 minuti, è adattabile a diverse
situazioni e diversi spazi, è replicabile svariate volte nel corso di una
giornata, la soluzione ideale prevede
due sale comunicanti, una per la mostra pittorica e per l’inizio dello
spettacolo, ed una per la performance, di almeno 5 m. per 5 m.
Sono necessarie alcune ore (almeno 4) per l’allestimento.
E’ necessario poter oscurare (non buio completo) la sala durante lo
spettacolo.
Disponibilità di un pianoforte acustico (in alternativa tastiera
elettronica professionale).
Disponibilità di una presa elettrica unica con capacità di carico singolo
di almeno 2kw.
Panche o grossi cuscini per accomodare il pubblico (tutto sarà poi coperto
con grandi teli bianchi).
I costi dello spettacolo possono essere valutati e concordati insieme all’organizzazione
ospitante.
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